In ricordo - Brunello Arnaboldi
Nelle scorse settimane ci ha lasciato un altro dei grandi protagonisti del "boom" del basket degli anni '70, Brunello Arnaboldi, eccellente formatore e allenatore.
Lo ricordiamo brevemente con uno scritto di Claudio Meier, penna storica del Corriere del Ticino e narratore di quelli che fu il periodo più florido del nostro basket.
"Brunello Arnaboldi è stato sicuramente uno dei protagonisti del boom del basket ticinese negli anni Settanta.
Ha cominciato dai giovani, nel Molino Nuovo, dimostrandosi subito un grande formatore di talenti. Passato poi al Viganello lo portò ai massimi livelli in serie A fino alla famosa Coppa Svizzera vinta nel 1977. Partita memorabile perché fu un derby – contro il Pregassona – e si
giocò in Ticino, nel nuovo Palazzetto di Mezzovico: fu quello in pratica l’unico evento importante della struttura pensata per l’hockey e che crollò nemmeno un anno dopo.
Erano gli anni del boom cestistico, appunto, con tifoserie calorosissime e grandi campioni stranieri; nella famosa finale Arnaboldi poteva schierare ad esempio John Fultz e Ken Brady, oltre a un giovanissimo Dan Stockalper.
Lasciato il Viganello, Brunello approdò a un altro settore giovanile, quello della SAM Massagno: gradino dopo gradino e dopo un titolo svizzero juniores con una serie di giocatori “fatti in casa”, la portò fino alla promozione in serie A, gettando le basi per quello che la SAM è ora. Oltre ai giocatori, Arnaboldi fu di grande ispirazione anche per gli allenatori ticinesi, primo fra tutti Renato Carettoni cui consegnò le redini della SAM.
Arnaboldi si distingueva, in campo e fuori, per la semplicità e la calma con cui riusciva a gestire situazioni complesse. La sua ironia era sottile come la sua capacità di comunicare (non disdegnava il dialetto). Dopo la SAM, nonostante fosse ancora giovane, lasciò completamente il basket. Non lo si vedeva nemmeno a fare da spettatore alle partite. Crisi di rigetto, fatica o amarezza per alcune situazioni non chiarite? Non si è mai riusciti a saperlo.
Anni dopo lo rincontrai, ma in tutt’altra veste. Era infatti segretario della Commissione regionale dei trasporti che si occupava del riassetto del traffico nel Luganese con progetti come quello della galleria di Cornaredo, gettando le basi del Piano viario. Si occupava di queste spinosissime questioni con lo stesso impegno e tranquillità che aveva messo nel basket.
La moglie Mara – con la quale condivideva la passione per il mare nel “buen retiro” di Formentera – lo ha lasciato prematuramente una dozzina di anni fa. E negli ultimi anni Brunello ha lottato, con la solita discrezione, contro il male che alla fine se l’è portato via.
Ai figli Stefano e Maurizio e a tutti i famigliari vadano le nostre più sincere condoglianze."